lunedì 28 settembre 2009

L'Italia: una e indivisibile

Sabato mattina, il segretario nazionale del Partito Democratico, Dario Franceschini, invitato dal circolo PD di Paesana, ha incontrato i militanti che lo hanno accompagnato a Pian del Re, alle sorgenti del Po, per piantare una bandiera tricolore nel luogo dove da anni Bossi riempie d’acqua l’ampolla.
“Pian del Re – ha detto Franceschini – è stato violato per tanti anni ed è invece il luogo più giusto per dire che la Padania non esiste, non è mai esistita e mai esisterà. Esiste, invece, una terra, che è anche la mia terra, bagnata dal grande fiume, piena di valori, di comunità che da secoli conoscono la solidarietà, l’accoglienza, il rispetto delle diversità. Le sorgenti del Po sono certamente il luogo più simbolico per ricordare, come dice la Costituzione, che l’Italia è una e indivisibile. Sono venuto alle fonti del Po per ribadire il valore dell’italianità. Questa parte dell’Italia non può essere lasciata soltanto alla Lega Nord e ai suoi egoismi. E’ anche nostra, del PD, insomma di tutti gli italiani. Abbiamo bisogno di valorizzare le differenze, di partire dalle varie culture locali per dare vita ad una comunità nazionale unita e solidale che ci consenta di superare la crisi”. Insomma al Nord il centrosinistra deve smettere di essere subordinato culturalmente alla Lega e deve sapere imporre valori alternativi.
"Se uno deve solo fare il verso agli altri per dimostrare qualcosa, fa vedere di non avere proprie idee", è stata la risposta stizzita del ministro leghista Roberto Calderoli.
“Dal ministro della Repubblica Roberto Calderoli abbiamo avuto oggi un nuovo esempio di alto senso civile e profondo senso dello Stato. Con le sue parole non fa altro che confermare l'impostazione anti-italiana e antidemocratica della Lega e dei suoi rappresentanti”. Così Sergio D'Antoni, responsabile Mezzogiorno del Pd commenta le dichiarazioni di Roberto Calderoli, secondo cui la presenza di Franceschini alle sorgenti del Po è “sgradita”. “Se è sufficiente piantare un tricolore sul Monviso e parlare di unità della Patria per scatenare le ire di Calderoli, vuol dire che la situazione è davvero grave e che ormai i seguaci di Bossi si sentono padroni incontrastati a Palazzo Chigi. Questi individui hanno dichiarato dal primo momento guerra aperta ai principi di unità e solidarietà nazionale. Dai banchi del governo e da quelli della maggioranza piovono ogni giorno dichiarazioni agghiaccianti che mirano a mettere in discussione l'architrave stesso dello stato unitario. Queste persone, che tentano di dividere il Paese e di farne un luogo frammentato e conflittuale, devono sapere che il Partito democratico non se ne starà a guardare. L'Italia è una e indivisibile. Per capirlo Calderoli farebbe bene a leggere dove sono nati i ragazzi che ci rappresentano nelle missioni di pace in tutto il mondo”.