lunedì 26 maggio 2008

I Forum dei Circoli Lombardi del PD

Cronaca di una mattina particolare…

Parto da Cogliate alle 8 di un sabato mattina piovoso. Anche il meteo non mi sorride! Ricominciare a “progettare e ideare” il Partito Democratico dopo la sconfitta elettorale non è cosa semplice. Soprattutto moralmente. Arrivo a Milano, il Teatro Strehler è pieno. La platea è variegata, fatta di uomini e donne più o meno giovani ma tutti con una speranza in più e la voglia di ricominciare a crescere e avere conferme, qualora ce ne fosse bisogno, che il PD non molla la presa in una regione a volte ostica. Questo appuntamento è stato voluto per dare un primo segnale all’esterno di reazione alla sconfitta elettorale ma soprattutto per mettere in luce la forte presenza organizzata sul territorio e renderci conto dei nostri punti di forza. I veri protagonisti della giornata sono i portavoce dei circoli. Gli spunti e le riflessioni sono stimolanti, utili soprattutto per chi (come me) è alla prima esperienza politica. Le realtà rappresentate sono variegate: si parte da Sondrio per arrivare alla Brianza fino a Mantova e Lodi. Province diverse, contesti e bisogni tra i più disparati. Quello su cui è più utile riflettere insieme è sul come si sta sul territorio e su come si possa svolgere al meglio la nostra funzione. Innanzitutto serve lavorare sulla comunicazione verticale costruendo forme e momenti stabili di rapporto diretto dalla base ai gruppi dirigenti e ritorno, in modo che ogni circolo non sia solo un terminale organizzativo ma anche un “orecchio” che riveli il sentire profondo dei cittadini e le reazioni alle proposte, che indichi le necessarie correzioni di rotta e che sappia costruire e trasmettere il progetto di cui siamo portatori. Tante cose sono cambiate nel tempo, ma una su tutte non è cambiata: la domanda di partecipazione. Ci sono tanti modi per partecipare: dal semplice voto alle primarie, alla militanza saltuaria e l’iscrizione, fino alla militanza stabile e continuativa.
Ma la partecipazione attiva, ormai da tempo, non è più solo vincolata alla presenza fisica (è anche virtuale): dobbiamo usare il web per aprire porte e finestre a chi vuole dare in questo modo il proprio contributo, a chi vuole partecipare dedicando pochi minuti al giorno, a chi vuol intervenire nel merito su temi specifici o a chi vuole parlare di politica nazionale o internazionale, dare spazi e poi tenerne conto nella formazione delle scelte e degli orientamenti. La piena cittadinanza, sentirsi parte integrante di un gruppo, può passare anche da questo. Dobbiamo sapere però che così come la partecipazione politica non è solo fisica, allo stesso modo non possa escludere la fisicità: guardarsi negli occhi, sentire il tono della voce, farsi conquistare dall’energia sprigionata da un gesto o da uno sguardo sono elementi connaturati all’essere umano e perciò alla politica. La rete è sempre più importante ma non può certo bastare da sola. Sarebbe sbagliato quindi pensare che il circolo territoriale (la partecipazione fisica) sia contrapposto alla rete (la partecipazione virtuale) e viceversa: l’uno integra e completa l’altro. È necessario quindi che i nostri circoli siano vivi, che siano punti informativi, di incontro e confronto con i cittadini. Ogni circolo dovrebbe diventare un vero e proprio sportello presente e disponibile all’ascolto e capace di dare risposte, spiegazioni, informazioni. Un modo importante per ridurre la distanza tra i cittadini e la politica.
Si tratta insomma di qualificare e rendere più incisiva la nostra presenza nelle forme e nei contenuti. Serve costruire un partito che potremmo definire di prossimità. Un presidio costante del territorio sui temi più sentiti, capace di instaurare relazioni solide e costanti con le varie realtà associative di cui il nostro territorio è ricco. Circoli che non stiano solo sul territorio ma nel territorio. A questo radicamento, che deve dedicare una specifica attenzione ai più giovani, al mondo della scuola e dell’università possono dare un contributo decisivo i Giovani Democratici. Il dibattito prosegue, si parla delle feste estive e del tesseramento che ci vedrà impegnati in autunno (probabilmente): tutto è da costruire e da rimettere in moto! In fondo è stata una bella mattinata, servita soprattutto a esorcizzare le negatività e imprimere nuovo entusiasmo per un progetto tutto da “plasmare”… speriamo che non sia stata un’occasione di confronto isolata ma che in futuro ce ne siano altre, anche sotto diverse forme!


Luisa