Gli industriali hanno fama di gente pragmatica, che guarda al profitto ma anche alla realtà che sta dietro ai comizi e agli illusionismi. Mi stupisce quindi l'entusiasmo di massa al revival berlusconiano del nucleare senza capire i problemi che può provocare.
Sono contro a questo progetto del nuovo governo per vari motivi.
1) Abbiamo un paese fortemente sismico quindi non possiamo rischiare di installare delle centrali con il rischio di un terremoto.
2) Il costo dell'uranio sta lievitando perché scarseggia quindi, quando avremo le centrali, saremo nelle stesse condizioni di oggi per il petrolio.
3) Molte città e paesi non vogliono nuove centrali, quindi c'è il rischio di nuove manifestazioni come quelle contro la TAV e la spazzatura di Napoli... a meno che il governo non voglia "militarizzare" il territorio nazionale anche per le centrali nucleari!
4) C'è poi il problema angoscioso dell'eliminazione delle scorie. Bisogna ancora risolvere i problemi del maxi-deposito sotterraneo di scorie nucleari di Scanzano Jonico nel materano.
Insomma, questa del nucleare rischia di essere a mio avviso una scorciatoia comiziesca e illusoria, ma anche un buisness industriale che certamente fa gola. A tutto ciò si aggiunge il problema tempo: non bastano certo 8-10 anni per realizzare e rendere operativa una centrale nucleare, quindi la data del 2013 indicata da Claudio Scajola riguarda forse la posa della prima pietra! Voglio dare una piccola idea a questo governo che sta ritornando indietro, visto che il nucleare fu bocciato quasi vent'anni fa. Il mio consiglio è quello di cambiare progetto e di spendere gli stessi soldi che vogliono destinare al nucleare (non pochi) per creare fonti di energia pulita ricavata dal sole, dal vento, dall'acqua, ecc. Certo, ci sarà un discreto impatto ambientale e paesaggistico, ma in cambio di una sicurezza assoluta, di una totale mancanza di inquinamento ambientale e di una disponibilità diffusa di energia. Mi sembra un prezzo che si può pagare.
Simone