Sperimentazione e coraggio.
La mia sfida, la mia avventura, nasce e cresce da queste due parole. Due parole che sembravano fatte apposta per descrivere la nascita del Partito Democratico. Due parole che mi hanno ritrovato in una chiacchierata in biblioteca con un anziano politico del mio paese d'origine ( Palazzolo Sull’Oglio, in provincia di Brescia). Un incontro durato non moltissimo, circa mezz'ora, inframmezzato da storie personali, storie di una vita dura, talvolta crudele, riportate con la minuzia di particolari tipica degli uomini in età avanzata. Molte volte, in passato, non avevo prestato grande attenzione a incontri di quel genere, che in fondo - è inutile negarlo - si somigliano straordinariamente. Tanti aneddoti,sì. Tuttavia, ho potuto percepire fra le righe, come mai mi era capitato prima, una grande umanità, il bisogno di realizzazione, il bisogno di "futuro" da costruire nonostante le difficoltà di ogni giorno. Sperimentazione e coraggio, appunto.Due parole che già da sole forse sintetizzavano quel capolavoro politico che è stato il discorso di Veltroni del 27 giugno 2007, conosciuto dai più come il "discorso del Lingotto"..Personalmente, dopo aver constatato il rischio che il PD, appena nato, anteponesse alla sperimentazione alla riproposizione del vecchio ed al coraggio un ecumenismo senza capo nè coda, ho deciso di candidarmi a Segretario Nazionale dei Giovani Democratici con in testa un obiettivo chiaro: ripartire dal Lingotto. Mi rendo conto, innanzitutto, di come, al di là delle differenze geografiche o di condizione personale, tutti i ragazzi e le ragazze italiane chiedano alla politica ed alle Istituzioni una sola cosa: la certezza che, prima o poi, possano realizzare il loro progetto di vita. C'è chi vorrebbe più risorse per la ricerca ed un mondo accademico più stimolante e trasparente, per non esser costretto a scappare all'estero dopo aver conseguito con fatica una laurea; chi vorrebbe un lavoro più stabile con una retribuzione ragionevole e proporzionata ai propri sforzi, o una prima occupazione che li faccia sentire utili, vivi; chi vorrebbe avere garanzie per sè e per i propri figli, per metter su casa e costruire una famiglia; chi vorrebbe un Paese, in cui la legalità non è una barzelletta ma eguaglianza nelle opportunità e regole certe uguali per tutti.Io sento mie, come giovane, tutte queste battaglie e le percepisco come imprescindibili per un Partito Democratico che sia davvero tale.Il 25 ottobre, possiamo far sentire la nostra voce, testimoniare le difficoltà quotidiane di una generazione che non vede il domani.Un 25 ottobre di proposta, non di protesta, un'occasione senza precedenti per rilanciare la politica, quella vera, sentita sulla pelle, fatta di umiltà e di passioni forti.Per confermare, certo, la nostra contrarietà alle decisioni del governo in tema di scuola, politica ambientale, integrazione e discriminazioni, dell'operazione di salvataggio di Alitalia. Ma anche e soprattutto per ascoltare, chiedere alle Istituzioni gesti di responsabilità di fronte alla recessione economica, dare risposte concrete a chi vuole guardare avanti, viaggiare, studiare, realizzare le proprie aspirazioni. In altre parole, capire e costruire la società del 2020.
Creare un movimento giovanile non è uno scherzo, significa mettersi insieme e cominciare a delineare il futuro del nostro partito e dell’intera società italiana. Non si tratta di operazioni oscure di segreteria e piccole grandi manovre di bassa politica. Dobbiamo volare alto e dobbiamo farlo insieme. Proprio per questo motivo, il tuo contributo è indispensabile, perché un sogno collettivo non nasce dalla mente o dalla penna di pochi singoli. Non nasce in qualche oscuro ufficio romano ma nasce nelle piazze, nei bar, nelle strade, nelle nostre famiglie, nella rete. Ecco ti propongo allora di iniziare a sognare assieme questo giovanile in modo aperto, spontaneo, trasparente cosi come dovrebbe essere la politica di un movimento giovanile nuovo e rivoluzionario. Mettiamo insieme i nostri sogni, le nostre idee, le proposte che in questi mesi abbiamo meditato nel nostro cuore e condiviso con i nostri amici.
L'ultimo mio pensiero va a quei ragazzi e ragazze vittime delle mafie che, come Roberto Saviano, con intensità altissima vivono il disagio di cui abbiamo appena parlato. Il 27 ottobre,a Napoli, alle ore 18 a Largo S.Giovanni Maggiore Pignatelli, l’Associazione Studenti Napoletani Contro La Camorra e la NACO - Nuova Anticamorra - manifesteranno per gridare il loro NO alla Camorra e la loro solidarietà a Roberto. Io sarò con loro e vorrei che con me ci fossero tanti e tante ragazze italiane che come me credono nella legalità, che non vorrebbero l'esercito nelle proprie strade, ma vorrebbero vivere una vita serena.Perché in questa Italia che soffre vorrei che nessuno resti solo.
Dario Marini
Candidato alla Segreteria Nazionale dei Giovani Democratici