Via libera alla persecuzione. Il concetto di integrazione per il governo passa per una legge che impedisce di garantire le cure agli immigrati clandestini.
Questo, in sostanza, il vergognoso colpo messo a segno dalla Lega Nord.
Il Senato ha, infatti, approvato l'emendamento presentato dal Carroccio che cancella la norma secondo cui il medico non deve denunciare lo straniero irregolare che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. ''Mi stupisce – interviene la capogruppo del PD, Anna Finocchiaro, subito dopo il voto in aula - che non si colga che qui si è superato il passo tra il rigore della legge e la persecuzione''.
''In questo emendamento - sottolinea Finocchiaro - abbiamo discusso di figli, madri, salute e ora grazie a questa norma se un medico potrà denunciare un malato si introduce il germe della paura''. Paura che porterà queste persone a non andare più negli ospedali per partorire o per curare i propri figli, e se avranno una malattia anche infettiva la nasconderanno. Questo colleghi della maggioranza non è rigore ma creiamo dei perseguitati che agiranno per paura''. ''Avete introdotto il tema dei cittadini di serie A e di serie B'', aggiunge l’esponente PD rivolgendosi ai banchi della Lega e dice che quanto è avvenuto con il voto sui medici ''che possono essere delatori'' le fa venire in mente il titolo del libro di Primo Levi ''Se questo è un uomo''. La capogruppo del PD non risparmia le sue critiche anche verso il ministro dell'Interno che aveva detto di volere essere ''cattivo'' verso i clandestini. ''Come ha detto il sottosegretario Mantovano, il ministro Maroni - osserva Anna Finocchiaro - non voleva dire cattivo, ma duro, rigido. Ma l'uso del termine cattivo ha dato ragione al timore che ho espresso riguardo all'atteggiamento verso gli immigrati''. ''E allora chiedo - scandisce - sono stati abbastanza cattivi quei ragazzi che hanno dato fuoco a quell'indiano a Nettuno? Maroni ha quella razionalità per usare il termine rigore ma invece ha dato in pasto la parola cattivo che invece indica istinto, bestialità, persecuzione. Noi oggi ancora più decisamente diciamo no a questo articolo 39 che attiene all'umano''.
Promette battaglia anche Livia Turco, capogruppo del PD in commissione Affari sociali della Camera. “Facciamo – dice - un accorato appello a medici, infermieri, volontari e a tutti i cittadini perché facciano pressioni per eliminare alla Camera la possibilità di denuncia dei clandestini che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche per essere curati''. ''Si tratta - continua Turco - di una norma insensata e incivile. In questo modo siamo tutti più esposti a malattie trasmissibili. La maggioranza per motivi puramente propagandistici non tiene conto così dell'aumento delle malattie collegate a situazioni di poverta. Da parte nostra ci batteremo alla Camera per eliminare questa norma incivile e inefficace, per contrastare la quale e' necessaria anche la mobilitazione di tutta la societa' civile''.
Durissimo anche il commento di Medici senza Frontiere, che già nei giorni scorsi aveva protestato rumorosamente contro l’emendamento. «Siamo sconcertati per la scelta del Senato di avere consapevolmente ignorato il grido di allarme lanciato dagli ordini professionali di medici, infermieri e ostetriche e da centinaia di associazioni e rappresentanti della società civile - dice Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia -. Una scelta che sancisce la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario volto a tutelare il paziente come essere umano, indipendentemente da ogni altra considerazione». G.R.