sabato 7 febbraio 2009

Quando c'è un colpo ai diritti umani i bersagli siamo tutti noi

Dalla fine della seconda guerra mondiale c'è una linea chiarissima e invalicabile che le grandi democrazie occidentali hanno tracciato tra sé e la barbarie dato dal ripudio fermo e inequivoco del fascismo, della xenofobia, del razzismo e delle forze politiche che li rappresentano. Razzismo e xenofobia sono scoraggiate con un continuo ed univoco lavoro di educazione e di prevenzione, le forze politiche che ne fanno una bandiera sono escluse dal governo perché nessuno - a destra come a sinistra - stringerebbe mai accordi con esse, anche a costo di perdere le elezioni. Perché un'elezione si può ben perdere, ma lo spirito democratico, perdere quello non si può. Con l'approvazione del pacchetto sicurezza l'Italia ha tristemente varcato quella linea; con l'infamia di norme che legittimano sinistre ronde di cittadini e consentono la delazione del malato al personale sanitario si è rotto definitivamente un tabù. Abbiamo chiesto al nostro partito di chiamare tutto il Paese alla mobilitazione, per una grande manifestazione di italiani e stranieri insieme, aperta alle forze sociali, alle realtà associative e alle coscienze democratiche di tutta Italia. Abbiamo chiesto ai circoli di mobilitarsi, informare, denunciare e 'segnalare' non gli stranieri ma quel legislatore che ha approvato una legge così radicalmente inaccettabile per un paese civile. Bisogna dire di no, con forza, manifestando tutti insieme. Perché quando c'è un colpo ai diritti umani, i bersagli non sono solo i più deboli, siamo tutti noi.