giovedì 14 maggio 2009

Memoria e identità sono la nostra ricchezza

«Fino a che sarò segretario del Partito democratico, la nostra scelta sarà quella di investire sulla difesa della memoria e dell’identità italiana, perché questa è la vera ricchezza del nostro paese». La promessa di Dario Franceschini è giunta al termine del convegno Il bello dell’Italia, promosso da Giovanna Melandri ed Ermete Realacci.
Melandri ha denunciato il taglio di un miliardo di euro in tre anni imposto dal governo al settore della cultura e ha spiegato che «per attrarre capitali, è necessario tenere insieme il pubblico e il privato, fare crescere insieme i finanziamenti dell’uno e dell’altro». In ogni caso, il Pd rifiuta qualsiasi interpretazione economicista della tutela dei beni artistici italiani: «Il parametro per gli investimenti – ha chiarito Franceschini – non può essere il ritorno economico, ma la qualità».
Anche l’ex ministro del settore Francesco Rutelli ha richiamato la necessità di una crescita degli investimenti dello stato, anziché puntare su provvedimenti a costo zero, che per di più rischiano di colpire pesantemente il territorio italiano.
Il riferimento è ovviamente alla prima bozza del piano casa predisposta dal governo, poi bloccata per l’intervento delle regioni. «La crisi economica – secondo Franceschini – sta diventando per il governo un alibi per eliminare le regole e fronteggiare l’emergenza senza guardare al futuro. Il piano cementificazione è il provvedimento più simbolico in questo senso». E a Berlusconi, che tempo fa aveva sostenuto che parlare di ambiente in tempi di crisi è come curare la polmonite con una permanente, ha ribattuto Realacci: «Che ne pensa allora dell’acquisizione della Chrysler da parte di Fiat, possibile proprio grazie alle competenze sulle tecnologie ecosostenibili dell’azienda Italia?». Rutelli ha provato a fornire un punto di vista alternativo per quanto riguarda gli investimenti a favore dell’edilizia: «Un programma anticiclico è possibile solo se si interviene su aree già compromesse dalle costruzioni, non in quelle vergini, e se determina un incontro virtuoso con i temi ambientali ed energetici».
In questa stessa direzione, Franceschini ha proposto al governo di «estendere il credito d’imposta al 55 per cento per tutti gli interventi di efficientamento energetico e di adeguamento alle norme antisismiche nelle abitazioni e di avviare un piano d’azione nella stessa direzione su tutti gli edifici pubblici». Per il segretario del Pd, però, la tutela dei centri storici va oltre il piano strettamente architettonico. «Bisogna tenerli vivi – ha spiegato – favorire la residenza al loro interno, anche utilizzando la leva fiscale, e aiutare i negozi e gli artigiani che hanno lì le loro botteghe».