domenica 26 luglio 2009

I terremotati sotto la tenda devono pagare le tasse e gli evasori che hanno esportato capitali all'estero No!

All’ennesimo maxi emendamento è seguito l’ennesimo voto di fiducia. La votazione si è conclusa con la concessione della fiducia a vantaggio di un’altra legge indegna, voluta dal governo, scritta dal governo, votata dalla maggioranza del governo.

E con questa sono 23! Il decreto anticrisi proietta il governo Berlusconi nell’albo dei record: infatti dall’ 8 maggio 2009, data del suo insediamento, ad oggi il voto di fiducia è stato richiesto ben 23 volte. Un segno evidente di un anno di governo e del suo personalissimo concetto di democrazia che oggi, se possibile, ha raggiunto il suo apice. Silenzio in aula. Il dibattito generale è stato letteralmente stroncato dai deputati Pdl che, insofferenti alla calura estiva e ancor più alla dialettica e alle regole parlamentari, hanno chiesto di tagliare corto. Anche questa volta la maggioranza si affiderà ad un maxi emendamento, procedura che, oltre a esasperare le opposizioni, sembra non piacere neanche al solito Gianfranco Fini, che ha auspicato “un attento e rigoroso esame”.

Passa il contestatissimo scudo fiscale, che per gli evasori di lunga data avrà lo stesso effetto di un’affettuosa pacca sulla spalla. A chi ha truffato lo stato portando all’estero capitali ingenti ed evitando così imposte pesanti, il governo chiede il rientro in Italia e un’aliquota dell’1% l’anno , la metà del rendimento lordo presunto del 2%, per i cinque anni precedenti il rimpatrio. E per non fare torto a nessuno, il decreto estende le stesse agevolazioni anche a case, automobili e yacht all’interno dell’Unione Europea. Tutto questo dimenticandosi delle buone intenzioni pubblicizzate in campagna elettorale quando Giulio Tremonti prometteva lo stop ai condoni. La crisi? La pagano i terremotati. La magnanimità nei confronti degli evasori lascia lo spazio ad una lucida indifferenza quando si parla dei terremotati di l’Aquila. Come previsto, le promesse di Berlusconi si concretizzano in un “nulla di fatto” o meglio in un “fatto coi piedi”. Da gennaio 2010 gli abruzzesi pagheranno le tasse per intero, senza potersi avvalere delle agevolazioni che il governo Prodi concesse agli sfollati di Umbria e Marche.

Il segretario del PD, Dario Franceschini ha denunciato fermamente “un abuso, uno svuotamento del sistema parlamentare: si sottrae la possibilità di migliorare i provvedimenti del governo. Questo è un atteggiamento sempre più insopportabile e inaccettabile perché non ci si limita a fare in fretta con le leggi ma mira semplicemente a sottratte al parlamento il suo potere principale. Questo lo abbiamo denunciato e continueremo a denunciarlo. Non c'e' quello che serve al Paese: ogni giorno emergono dati sempre più preoccupanti sul numero di imprese che rischiano di non riaprire dopo l'estate, perché i consumi non ripartono e le imprese, soprattutto le piccole, non hanno credito e liquidità e migliaia di lavoratori perdono il posto di lavoro e non hanno nessuna forma di ammortizzatori sociali. Per queste persone, come chiedono tutte le categorie sociali ed i sindacati, servono misure per fronteggiare l'emergenza. Queste misure non ci sono ed in compenso c'e' lo scudo fiscale".

Duro l’attacco di Pierluigi Bersani, responsabile dell’area Economia del PD e candidato alla segreteria nazionale, al governo: “Raccontate che fate manovre anticrisi una dopo l'altra. Ma sono solo pillole, e ogni tanto compaiono dei pilloloni indigeribili. Come questo benedetto condono, una roba che non esiste in nessun paese al mondo e come quello che impone il pagamento delle tasse ai terremotati: "I terremotati sotto la tenda devono pagare le tasse e gli evasori che hanno esportato capitali all'estero no. Questo e' il titolo di questo provvedimento”. Ricorda come il governo Prodi abbia avuto il coraggio di fare le manovre mentre “a voi trema il cuore perché avete mostrato che il vostro meccanismo non è usare il consenso per fare il governo, ma usare il governo per fare il consenso e questo non e' responsabile. Di fronte alla crisi si doveva e si deve fare di più, se non avete intenzione di farlo, almeno non veniteci a dire che state facendo rientrare dei capitali per metterli nell'impresa. Sappiamo già dove vanno a finire quei capitali: a zero tasse nelle banche e nelle case. E alle imprese invece di investire converrà mandar fuori i soldi”.