lunedì 10 agosto 2009

Il popolo della libertà... di informazione!?

Che si fa a Palazzo Chigi quando il Pil affonda e i disoccupati aumentano ogni giorno?
Ci si mette in poltrona e si appuntano i titoli dei tg per scoprire quanto sono brutti, sporchi e cattivi quei giornalisti del Tg3 che si ostinano a parlare di questo. Tanto che poi durante la conferenza stampa, quando una giornalista del Tg3 rivolge una domanda a Silvio Berlusconi, lui non perde occasione per ribattere sottolineando che nell'edizione del giorno prima il suo telegiornale aveva “quattro titoli tutti negativi”. Eh già, invece in Italia è tutto splendido, funziona tutto a meraviglia. Se la TV non fornisce "cattive notizie", il popolo non sa e non si preoccupa. Già, perché mai tutti i cittadini dovrebbero pagare il canone e ricevere un’informazione obiettiva? Meglio pagare per della propaganda, nell’ottica di non disturbare il manovratore.

Il Pd avvisa: “A settembre manifestazione in difesa della libertà dell’informazione”. L’annuncio è di Franceschini ma si dicono d’accordo anche i suoi due concorrenti alla segreteria nazionale del PD, Pierluigi Bersani e Ignazio Marino. Spiega Franceschini: “L’attacco al Tg3 è l’ultima prova dell’intenzione di Berlusconi di usare la sua forza economica e il potere di chi sta al governo per condizionare e intimidire ogni voce libera. Ha cominciato con l’invito agli imprenditori a non fare pubblicità sui giornali che lo infastidiscono. Adesso passa all’attacco diretto alle singole testate. Noi siamo di fronte a un uomo politico che sfugge impaurito il confronto con il Parlamento e con l'opposizione, che teme le critiche della stampa libera. Non accettare le critiche, intimidire gli editori e le singole testate e' forse il passo che precede l'attacco ai singoli giornalisti. Di fronte a questo non ci può essere assuefazione».
Pier Luigi Bersani è d'accordo: "Ancora autocelebrazioni, propaganda e miliardi a casaccio. Niente di niente sui nostri problemi veri che si stanno aggravando con la crisi, primo tra tutti il lavoro, il lavoro di chi l'ha perso, il lavoro di chi lo vede a rischio, il lavoro di chi non lo trova. Nel giorno dei nuovi drammatici dati sul Pil il Presidente del Consiglio si preoccupa del Tg3."
Ignazio Marino, senatore e candidato alla segreteria del Pd, chiede al PD di impegnarsi contro la lottizzazione politica della Rai.

Quella dell'informazione è una vera e propria emergenza. L'ha detto il presidente della RAI Garimberti: "le notizie non hanno odore nè colore politico". L'informazione, in un paese civile, per essere realmente libera deve essere completa. Il Tg1, per esempio, sorvola e non dedica neanche un minuto alle scandalose notizie che riguardano Silvio Berlusconi: Noemi Letizia e le frequentazioni di ragazze minorenni, Patrizia D'Addario e le feste nei palazzi romani con tante belle ragazze escort ( = prostitute) e tanta cocaina, intercettazioni telefoniche in cui parlamentari e ministre descrivono le prestazioni sessuali del nostro premier... al Tg1 niente di tutto questo!

Giovanna Melandri, responsabile cultura del PD: “Caro Presidente, il mandato della tv pubblica non può essere nemmeno quello di incensare, sempre e comunque, il governo e i suoi ministri qualunque cosa facciano e dicano. Il ruolo della RAI è quello di rappresentare il pluralismo culturale del Paese. Berlusconi, da sempre fieramente anticomunista, preferirebbe forse avere un’informazione pubblica di stile sovietico?”.