venerdì 3 luglio 2009

Verso il G8: l'uomo e l'ambiente si salvano insieme


Ciò che fa bene all’ambiente fa bene anche all’uomo. E talvolta pure all’economia. Un esempio? Lo spiega Laura Ciacci, del Wwf Italia, portavoce della Coalizione italiana contro la povertà. Secondo uno studio dell’istituto brasiliano Imazon, l’utilizzo del legno amazzonico ottenuto in modo sostenibile, ossia in maniera controllata, ripiantando dove s’è tagliato, consentirebbe di quintuplicare i ricavi rispetto all’allevamento, aumenterebbe da 118 a 230 mila i posti di lavoro, farebbe lievitare di nove volte i contributi fiscali, e darebbe un guadagno al proprietario dell’area del 33 per cento in più. «L’esempio sta a significare che va perseguito un modello di sviluppo diverso, che non solo è realizzabile, ma che può portare anche grandi vantaggi», sottolinea Ciacci. «I mutamenti del clima, già oggi, provocano danni spaventosi, specie nelle popolazioni più vulnerabili: 250 milioni di persone sono state colpite da desertificazione, alluvioni, carestie, siccità. Si calcola che nel 2015 saranno 375 milioni».
Al G8 la Coalizione chiede soprattutto di prendere impegni seri in vista dell’incontro di Copenaghen di dicembre, che dovrà definire un nuovo accordo globale sul clima. E all’Italia chiede non solo di assumere una posizione chiara rispetto agli impegni presi, ma di essere anche pungolo verso gli altri Grandi per trovare un accordo. «Deve esserci l’impegno di tutti per un accordo equo ed efficace che preveda la riduzione delle emissioni, per impedire che la temperatura media aumenti oltre i due gradi rispetto all’epoca preindustriale», dice ancora Ciacci. «Per ottenere questo c’è bisogno di ridurre le emissioni del 40 per cento entro il 2020, e dell’80 per cento entro il 2050. E c’è il tema dell’acqua: nei prossimi tre decenni le capacità idriche rischiano di ridursi del 70 per cento».