lunedì 11 gennaio 2010

Riforma fiscale: il solito annuncio elettorale

Silvio Berlusconi annuncia per l'ennesima volta che taglierà le tasse.
La storia puzza di campagna elettorale: puntualmente, ad ogni elezione imminente, dal cappello del premier salta fuori l'idea di due sole aliquote Irpef 23 e 33%. Illusionismi buoni per la campagna elettorale, sostiene Enrico Letta, vice segretario del Partito Democratico.

Dal '94 Berlusconi parla e straparla di riduzione delle aliquote. E' stato al governo 8 anni, ha avuto il tempo per realizzare le promesse: non si è visto nulla! Uno slogan elettorale.

Non dimentichiamoci la crisi economica mondiale... in Italia la priorità di Berlusconi non è quella di far ripartire l'economia dopo la crisi, ma rimane sempre la giustizia. E il tema della giustizia è sollevato non per migliorarne il funzionamento a favore dei cittadini, ma solo per salvarsi dai suoi guai giudiziari.

Per il PD la priorità non è abbassare dal 43 al 33% l'aliquota per i contribuenti più ricchi, ma portare dal 23 al 20% l'aliquota per la grande maggioranza dei lavoratori.

Il taglio delle tasse rispunta dopo un gigantesco regalo da 95 miliardi agli evasori, graziati dallo scudo fiscale, con un misero obolo del 5%. E dopo una finanziaria partita con la promessa di eliminare l'Irap, ma finita col taglio del bonus fiscale per le famiglie.