giovedì 11 febbraio 2010

Arcore, bel suol d'amore

«Il sogno nel cassetto di B»:
«un investimento da 220 milioni che Idra, l'immobiliare di famiglia del premier, ha presentato alla giunta di centrodestra della cittadina Arcore, capitanata Marco Rocchini, sindaco del Pdl». Il quale accetta perché «strozzati dal patto di stabilità non abbiamo i mezzi per intervenire». E così sorgeranno ad Arcore «25 palazzi di tre piani, 400 appartamenti» per un totale di «150mila metri cubi» (forse anche di più). L'area è stata acquistata negli anni Ottanta da B. Si trova nel Parco della Valle del Lambro. Perché si possa costruire, c'è bisogno del nulla osta del Parco, della Provincia e della Regione: sarà difficilissimo, immaginiamo, visto che al Parco c'è Emiliano Ronzoni (Pdl), in Provincia l'assessore competente è Antonino Brambilla (Pdl e promotore dell'iniziativa) e in Regione, beh, in Regione lo sapete. Il geometra che se ne occupa si chiama Magnano, ma dicono non essere un anagramma. Il vicesindaco si chiama Firmo e promette di firmare («sarebbe una pazzia» non farlo, confessa al cronista). Lo schema è il seguente: B, proprietario della Villa e famoso cittadino, nonché premier e immobiliarista, propone a un sindaco da lui nominato di poter costruire nella città in cui vivono, in una zona di pregio ambientale e in pieno parco regionale. Il sindaco vicino a B, sentiti gli altri enti, governati dallo stesso partito di cui B è presidente, accetta perché, dice, le casse comunali non reggono, a causa delle politiche economiche volute da B come premier nei confronti degli enti locali.Al sindaco sarebbe bastato attraversare la strada, citofonare 'Silvio' e chiedere di dare più risorse ai Comuni. Del resto, anche a questo serve aver tolto l'Ici ai ricchi (come B): dalla tassa sulla casa alle case come tasse. E a farsi rispondere: «come faccio a non far costruire, non ho più soldi». Complimenti.